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Overthinking : Che tipo di disturbo è e come liberarsene.

Quando pensare troppo e continuamente fa male: ecco cos’è l’overthinking.

Nell’era frenetica in cui viviamo, l’overthinking è diventato un fenomeno onnipresente. La costante pressione per essere al top e conformarsi agli standard sociali ci spinge a dedicare troppo tempo ai nostri pensieri, anche quando sono improduttivi.

Dal punto di vista psicologico, l’overthinking è una condizione mentale che nasce quando ci concentriamo in modo ossessivo su pensieri che spesso non portano a soluzioni concrete.
In situazioni non patologiche, questa tendenza può risolversi da sola una volta che troviamo una soluzione al problema sottostante.

Tuttavia, quando il pensare eccessivo è associato ad ansia, stress, depressione, insonnia, disturbi alimentari, scarsa autodisciplina o comportamenti autodistruttivi, potrebbe essere il segnale di un disturbo mentale sottostante. Questo accade nei casi di disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi dell’umore, ansia e traumi correlati.

È fondamentale comprendere appieno questa tendenza all’overthinking, saperla individuare e, se necessario, cercare l’aiuto di un professionista della salute mentale per imparare a gestirla in modo efficace e condurre una vita più equilibrata.

 

Eccessivo pensiero: Un approfondimento sulle origini e gli impatti dell’overthinking

Chi sperimenta l’overthinking si trova spesso immerso in un vortice di pensieri incessanti, con un dialogo interiore costellato da domande e preoccupazioni ricorrenti e pressanti. Questo stato mentale può portare non solo a sintomi psicologici come ansia, irritabilità e instabilità emotiva, ma anche a manifestazioni fisiche come mal di testa e tensioni muscolari diffuse.

L’overthinking si riflette negativamente nella vita quotidiana, creando difficoltà nel concentrarsi, prendere decisioni e svolgere semplici attività quotidiane. Le radici di questo fenomeno possono variare, da eventi stressanti o traumatici a ansia generalizzata, perfezionismo e auto-critica e persino a cause fisiologiche.

La ricerca scientifica ha evidenziato un’attivazione elevata dell’amigdala, una regione cerebrale coinvolta nell’elaborazione delle emozioni, nelle persone affette da overthinking.
Sebbene non sempre si traduca in una patologia, è fondamentale prestare attenzione ai sintomi, specialmente se essi iniziano a influenzare significativamente il benessere mentale e la routine quotidiana.

Mindfulness

Ruminazione mentale e rimuginio: Un viaggio nei labirinti del pensiero.

L’overthinking può trasformarsi in un vero e proprio labirinto di pensieri, concentrandosi sia su eventi passati che su situazioni future cariche di ansia. Nel primo caso, entriamo nel mondo della ruminazione mentale, dove la mente si blocca in una spirale di pensieri ripetitivi, quasi ossessivi, riguardo a eventi che si sono già verificati.

Questo processo mentale è un’elaborazione disfunzionale delle emozioni passate, spesso legata a sintomi depressivi e caratterizzata da una forma di pensiero passivo e costante.

Il rimuginio, d’altro canto, è una forma di pensiero ansioso, che affiora come risposta a timori legati a situazioni future. Quando questa ansia diventa intensa e persistente, può evolvere in un disturbo d’ansia generalizzata, trasformando la mente in un terreno fertile per il disagio e l’incertezza.

 

Come fermare l’overthinking.

Pensare troppo, soprattutto se in modo ossessivo e totalizzante, potrebbe bloccare un individuo nello svolgimento di azioni presenti, impedendogli di vivere nel “qui e ora. Per evitare che ciò accada si può ricorrere alla mindfulness o ad altre forme di meditazione, in quanto insegnano a osservare i propri pensieri da una prospettiva esterna, più obiettiva, facendo luce sia sui problemi da cui derivano che sulle rispettive soluzioni.

L’overthinking può aumentare il rischio di sviluppare ansia e depressione, ma anche sentirsi ansiosi o depressi può favorire la ruminazione mentale e il rimuginio, dando origine a un meccanismo psicologico disfunzionale. In tal caso può essere utile praticare tecniche di rilassamento, come quella del training autogeno.

Se ci si rende conto di soffrire di overthinking potrebbe risultare opportuno chiedersi: “Questi pensieri mi sono davvero utili?” In questo modo ci si può rendere conto che non vale la pena focalizzarsi sul problema, ma ragionare in un’ottica di problem solving, agendo sul pensiero eccessivo in modo costruttivo e proattivo.

Bisogna poi prendere consapevolezza del fatto che i pensieri non sono concreti, ma meccanismi mentali che potrebbero anche non riflettere la realtà. A tal fine può essere d’aiuto parlarne con una persona di fiducia o, a seconda della gravità, con un professionista della salute mentale con cui intraprendere un percorso psicologico.

Fermare l’overthinking significa interrompere gli episodi di ruminazione mentale e rimuginio, imparare ad accogliere il proprio passato e gestire al meglio i dubbi e le preoccupazioni per il futuro.

Ricorda, il potere di trasformare la tua mente e migliorare la tua vita risiede nell’atto di liberarti dall’overthinking e nel vivere appieno il presente. Cogli l’opportunità di agire ora per creare una mente più serena e un futuro più luminoso.

 

 

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